Tocca partire. All’entrata dell’Italia nel conflitto, si muovono non solo milioni di poveri disgraziati mandati al macello da “quei vigliacchi di quei signori”, ma anche la macchina della propaganda che deve giustificare l’incipiente massacro. Vi partecipano “quei giovani studenti” che “la guerra han voluto” e “han gettato l’Italia nel lutto” e la schiera degli intellettuali interventisti. Alla loro stucchevole retorica si contrappongono l’istintiva consapevolezza popolare e le voci di chi dalle trincee maledice il “sovrano macellaro”.

Interpretazioni originali a cura di Lorenzo Valera e Livia Brambilla.